domenica, dicembre 23, 2007
Report Cardiff -Celtic blues event- seconda parte
Il concerto è iniziato con il gruppo di Gareth, non mi è piaciuto devo dire, ha presentato alcune cover, distruggendole e altre canzoni un po troppo urlate per i miei gusti.
James ha fatto il suo ingresso in modo veramente curioso, è entrata una delle donne del suo staff per portare la bottiglia d’acqua e mentre questa tipa era calata per posarla a terra… è sbucato lui camminando accuattato, come un felino pronto ad afferrare la sua preda, le è arrivato dietro e le ha dato un morso sul sedere …è matto ahahahhahaha.
James ha fatto le prime canzoni servendosi di un chitarrista, la novità è stata molto gradita, infatti non essendo impegnato a suonare era molto, come dire, saltellante, zompava da un lato all’altro del palco, faceva strani balletti era divertentissimo, non lo avevo mai visto così.
Finita questa prima parte del concerto il chitarrista è andato via ed è entrata nuovamente la tizia dello staff, con una forbicina. James avendo un dito rotto nella mano sinistra aveva la mano fasciata, si è messo al microfono ha allargato le braccia e fatto mille smorfiette mentre la donna gli tagliava le fasce per liberargli le dita e permettergli di suonare.
Dopo qualche problema tecnico, la chitarra era scordata, James ha iniziato a suonare,
però purtroppo devo dire che James ha sopravvalutato la sua forza, pensava di poter suonare, ma provava molto dolore, suonava male e lui stesso ha detto “non poso credere che sono io” si è dovuto interrompere più volte dicendo che non riusciva, ha fatto le canzoni più semplici dal punto di vista degli accordi, alcune non è riuscito, si è scusato, ma proprio si vedeva che provava dolore povero. Per cui la seconda parte del concerto è stata breve, ha provato fino alla fine, facendo le canzoni che non erano troppo ardue e che non gli procuravano troppo dolore, è stato veramente bello come tutte noi fans eravamo li a sostenerlo e a capire la situazione.
Finito il concerto siamo uscite e abbiamo incontrato Ester, un’altra nostra amica, ci ha invitate a bere qualcosa in un pub lì accanto , dove c’era Gareth e gli altri del suo gruppo, ma noi eravamo stanche e l’indomani dovevamo tornare in auto fino a Manchester, così siamo andate via. Entrate in macchina abbiamo visto da lontano James che usciva dal locale e entrava in macchina, ci è passato proprio accanto con la sua auto andando via.
Seconda tappa, Manchester collectormania.
James ha fatto il suo ingresso in modo veramente curioso, è entrata una delle donne del suo staff per portare la bottiglia d’acqua e mentre questa tipa era calata per posarla a terra… è sbucato lui camminando accuattato, come un felino pronto ad afferrare la sua preda, le è arrivato dietro e le ha dato un morso sul sedere …è matto ahahahhahaha.
James ha fatto le prime canzoni servendosi di un chitarrista, la novità è stata molto gradita, infatti non essendo impegnato a suonare era molto, come dire, saltellante, zompava da un lato all’altro del palco, faceva strani balletti era divertentissimo, non lo avevo mai visto così.
Finita questa prima parte del concerto il chitarrista è andato via ed è entrata nuovamente la tizia dello staff, con una forbicina. James avendo un dito rotto nella mano sinistra aveva la mano fasciata, si è messo al microfono ha allargato le braccia e fatto mille smorfiette mentre la donna gli tagliava le fasce per liberargli le dita e permettergli di suonare.
Dopo qualche problema tecnico, la chitarra era scordata, James ha iniziato a suonare,
però purtroppo devo dire che James ha sopravvalutato la sua forza, pensava di poter suonare, ma provava molto dolore, suonava male e lui stesso ha detto “non poso credere che sono io” si è dovuto interrompere più volte dicendo che non riusciva, ha fatto le canzoni più semplici dal punto di vista degli accordi, alcune non è riuscito, si è scusato, ma proprio si vedeva che provava dolore povero. Per cui la seconda parte del concerto è stata breve, ha provato fino alla fine, facendo le canzoni che non erano troppo ardue e che non gli procuravano troppo dolore, è stato veramente bello come tutte noi fans eravamo li a sostenerlo e a capire la situazione.
Finito il concerto siamo uscite e abbiamo incontrato Ester, un’altra nostra amica, ci ha invitate a bere qualcosa in un pub lì accanto , dove c’era Gareth e gli altri del suo gruppo, ma noi eravamo stanche e l’indomani dovevamo tornare in auto fino a Manchester, così siamo andate via. Entrate in macchina abbiamo visto da lontano James che usciva dal locale e entrava in macchina, ci è passato proprio accanto con la sua auto andando via.
Seconda tappa, Manchester collectormania.
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